TANTI AUGURI.
sabato 20 febbraio 2010
FILASTROCCA DEL GIORNO
I 12 MESI. (Gianni Rodari)
Gennaio, Gennaio,
il 1° giorno è il più gaio,
è fatto solo di speranza:
chi ne ha tanta, vive abbastanza.
Febbraio viene a potare la vite
con le dita intirizzite:
è senza guanti ed ha i geloni
e un buco negli zoccoloni:
Marzo pazzo e cuor contento
si sveglia un mattino pieno di vento:
la prima rondine arriva stasera
con l'espresso della primavera.
Aprile tosatore
porta lana al vecchio pastore
spoglia la pecora e l'agnello
per farti un berretto ed un mantello.
Maggio viene ardito e bello
con un garofano all'occhiello,
con tante bandiere nel cielo d'oro
per la festa del lavoro.
Giugno, invece, è falciatore;
il fieno manda un dolce odore,
in alto in alto l'allodola vola,
il bidello chiude la scuola.
Luglio miete il grano biondo,
la mano è stanca, il cuore è giocondo.
Canta il cuculo tra le foglie:
c'è chi lavora e mai non raccogliere.
Agosto batte il grano nell'aia,
gonfia i sacchi, empie la staia:
c'è tanta farina al mondo... perché
un po' di pane per tutti non c'è?
Settembre settembrino,
matura l'uva e si fa il vino,
matura l'uva moscatella:
scolaro, prepara la cartella!
Ottobre seminatore:
in terra il seme sogna il fiore,
sottoterra il buio germoglio sa
che il domani lo scalderà.
Novembre legnaiolo
va nei boschi solo solo,
c'è l'ultima foglia a un albero in vetta
e cade al primo colpo d'accetta.
Vien Dicembre lieve lieve,
si fa la battaglia a palle di neve:
il fantoccio crolla a terra
e così cade chi vuole la guerra!
Gennaio, Gennaio,
il 1° giorno è il più gaio,
è fatto solo di speranza:
chi ne ha tanta, vive abbastanza.
Febbraio viene a potare la vite
con le dita intirizzite:
è senza guanti ed ha i geloni
e un buco negli zoccoloni:
Marzo pazzo e cuor contento
si sveglia un mattino pieno di vento:
la prima rondine arriva stasera
con l'espresso della primavera.
Aprile tosatore
porta lana al vecchio pastore
spoglia la pecora e l'agnello
per farti un berretto ed un mantello.
Maggio viene ardito e bello
con un garofano all'occhiello,
con tante bandiere nel cielo d'oro
per la festa del lavoro.
Giugno, invece, è falciatore;
il fieno manda un dolce odore,
in alto in alto l'allodola vola,
il bidello chiude la scuola.
Luglio miete il grano biondo,
la mano è stanca, il cuore è giocondo.
Canta il cuculo tra le foglie:
c'è chi lavora e mai non raccogliere.
Agosto batte il grano nell'aia,
gonfia i sacchi, empie la staia:
c'è tanta farina al mondo... perché
un po' di pane per tutti non c'è?
Settembre settembrino,
matura l'uva e si fa il vino,
matura l'uva moscatella:
scolaro, prepara la cartella!
Ottobre seminatore:
in terra il seme sogna il fiore,
sottoterra il buio germoglio sa
che il domani lo scalderà.
Novembre legnaiolo
va nei boschi solo solo,
c'è l'ultima foglia a un albero in vetta
e cade al primo colpo d'accetta.
Vien Dicembre lieve lieve,
si fa la battaglia a palle di neve:
il fantoccio crolla a terra
e così cade chi vuole la guerra!
BROCARDO LATINO DEL GIORNO
Timeo Danaos et dona ferentes.
- Letteralmente temo i Danai (cioè i greci) anche quando portano doni. Queste parole sono state pronunciate da Laocoonte nell’Eneide per convincere i troiani a non portare nelle mura della città di Troia il cavallo di legno lasciato sulla spiaggia dai greci. E Laocoonte faceva bene a non fidarsi di quel dono dei greci visto come è andata a finire la storia.
- Oggi l'espressione è usata per manifestare diffidenza verso chi ci fa un dono o è gentile con noi quando sospettiamo che dietro a questo comportamento ci sia un tranello teso da chi vuole danneggiarci.
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