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mercoledì 16 dicembre 2009

BARZELLETTA DEL GIORNO

Dal dottore... (Barzelletta inviata da Cece)

Due anziani coniugi vanno dal dottore per un controllo.
Questi visita prima il marito e poi gli dice: "Bene, Sig. Rossi, lei e’ in perfetta forma per un uomo della sua eta’".
E l'uomo: "Certo, non bevo, non fumo, e il buon Dio veglia su di me". "Che vuol dire?" fa il dottore.
Ed il vecchio: "Per esempio, ieri notte sono andato in bagno e il buon Dio mi ha acceso la luce per impedire di cadere".
Il dottore non capisce, ma chiede all’uomo di uscire e di far entrare la moglie. Questa entra e dopo la visita il dottore le dice: "Sig.ra Rossi, anche lei e’ in perfetta forma per una della sua eta’".
E la donna: "Certo, non bevo, non fumo...".
Il dottore la interrompe: "E il buon Dio veglia su di lei, vero?".
La donna rimane confusa e chiede al dottore: "Ma che dice?".
Il dottore allora le spiega: "Suo marito mi ha detto la stessa cosa. Che il buon Dio veglia su di lui. Come ieri notte quando mentre era in bagno il buon Dio ha acceso la luce per lui".
E la moglie: "Porca miseria, ha di nuovo pisciato nel frigo!".

RICETTA DEL GIORNO


OLIVE SOTTO SALE



Ingredienti:

  • 1 kg di olive nere

  • sale grosso da cucina

Preparazione:

Sistemate in recipiente, possibilmente in creta, le olive nere ben mature a strati cosparsi di sale grosso da cucina. Lasciatele almeno una decina di giorni nel contenitore. Ogni giorno eliminate dal fondo del recipiente il liquido che fuoriesce dalle olive stesse e smuovetele un po'. Alla fine risulteranno saporite, ma non molto salate. Sono ottime da mangiare accompagnate da buon pane casereccio nostrano.

POESIA DEL GIORNO

Il Cinque Maggio. (Alessandro Manzoni)

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l'avviò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

PROVERBIO MERIDIONALE DEL GIORNO

Kiù poch sim e megghij stam.
  • Più pochi siamo e meglio stiamo.

BROCARDO LATINO DEL GIORNO

In fieri.
  • In corso di divenire

AFORISMA DEL GIORNO

Perché un pensiero cambi il mondo, bisogna che cambi prima la vita di colui che lo esprime. Che si cambi in esempio.

  • Albert Camus.

PROVERBIO DEL GIORNO

Per nulla il prete non canta messa.
  • Proverbio usato per evidenziare che ogni prestazione di lavoro, ogni servizio compiuto, richiedono un'adeguata ricompensa.

JEEG ROBOT

SIGLA CARTONE ANIMATO.