Vuolsi così colà dove si puote è un'espressione celebre mutuata dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. La pronuncia Virgilio, guida di Dante nel viaggio nell'aldilà, per quietare gli spiriti infernali che protestano al passaggio dei due visitatori, in particolar modo contro Dante stesso che è persona vivente.
L'espressione completa è Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare e viene ripetuta da Virgilio nell'Inferno per due volte in maniera esattamente uguale e per una terza volta con qualche variazione. La perifrasi colà dove si puote ciò che si vuole indica il Paradiso, dove si trovano coloro che vogliono il viaggio di Dante.
L'espressione viene usata per la prima volta nei confronti di Caronte:
« [...] Caron, non ti crucciare: Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare » | |
La seconda volta viene rivolta a Minosse:
« [...] Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare: Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare » | |
|
La terza, con qualche variazione, a Pluto:
« [...] Taci, maladetto lupo; consuma dentro te con la tua rabbia. Non è sanza cagion l'andare al cupo: vuolsi ne l'alto, là dove Michele fé la vendetta del superbo strupo » | |
|
Cioè si vuole lassù dove l'Arcangelo Michele vendicò la ribellione degli angeli, cioè in Paradiso.
In ognuno di questi casi le parole hanno l'effetto di calmare immediatamente i mostri, i quali si ammansiscono facendo passare i due pellegrini.
Il significato in prosa è più o meno "Questa è la volontà di chi detiene il potere, non chiedere altro". Nel linguaggio comune l'espressione viene usata per indicare (anche in maniera sarcastica) la volontà di qualcuno che non può essere messa in discussione, cioè l'ordine di un superiore che ha il potere ultimo di decisione, contro il quale ogni lamentela è inutile, sottintendendo quindi a una gerarchia inoppugnabile. Il "colà" inteso come luogo dove si decide, assomiglia per analogia a quello dell'espressione della cosiddetta "stanza dei bottoni".