Eroi della sesta giornata o eroi della sesta è un modo di dire, tipicamente usato per definire gli opportunisti che, pur non avendo partecipato ad un combattimento nelle sue fasi incerte e pericolose, si mettono in mostra quando il successo è ormai certo e, profittando dei seguenti momenti di euforia e confusione, cercano di ipotecare a loro vantaggio la vittoria, accaparrandosene il merito e occupando posti di potere e uffici redditizi.
L'espressione, di origine milanese, venne popolarmente coniata nei giorni successivi alla Cinque Giornate, quando un gruppo di aristocratici, borghesi e politici meneghini che si erano ben guardati dal partecipare agli scontri, dopo la ritirata delle truppe austriache si insediarono al governo di Milano, lanciando appelli e dichiarando fedeltà a Carlo Alberto.
L'espressione è stata utilizzatain varie occassioni nel corso dell'ultimo secolo di storia per indicare coloro che saltano sul carro del vincitore, particolarmente nei confronti dei moltissimi che chiesero e ottennero il certificato di partecipazione alla Marcia su Roma, pur non avendovi partecipato, o della moltitudine di sedicenti partigiani, sbucati dal nulla nei giorni immediatamente successivi o precedenti la Liberazione.