Caruso.
venerdì 4 dicembre 2009
POESIA DEL GIORNO
A Silvia. (Giacomo Leopardi)
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perché non rendi poi
Quel che prometti allor? perché di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Né teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore.
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perché non rendi poi
Quel che prometti allor? perché di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Né teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore.
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
PROVERBIO MERIDIONALE DEL GIORNO
Ki presta sol'ta senza la cambial, perd l'interess e u' kap'tal.
- Chi dà in prestito soldi senza cambiale, ci perde interessi e capitale.
PROVERBIO DEL GIORNO
I panni sporchi si lavano in famiglia.
- Proverbio inteso a segnalare l'inopportunità di portare a conoscenza di estranei tutto ciò che potrebbe esporci alle loro critiche ed anche a disonorarci.
BROCARDO LATINO DEL GIORNO
Brevi manu.
- Da mano a mano.
AFORISMA DEL GIORNO
Valere e saper mostrare di valere significa valere due volte: ciò che non si vede è come se non ci fosse.
- Baltasar Gracian
RICETTA DEL GIORNO
SPAGHETTI ALLE VONGOLE VERACI.
Ingredienti x 4 persone:
Preparazione:
Lavate accuratamente le vongole e fatele aprire per qualche minuto, a fiamma vivace, in un tegame coperto. A cottura ultimata, estraete i frutti dalla conchiglia e conservateli; poi filtrate con una garza l'acqua fuoriuscita dalle vongole, e tenetela da parte. In una teglia larga, preparate un soffritto con olio, aglio, prezzemolo e peperoncino; poi aggiungete le vongole ed un po della loro acqua. Lasciate cuocere per 10 minuti circa. Nel frattempo cuocete la pasta e scolatela molto al dente. Ultimate la cottura nella teglia con le vongole e aggiungete ancora un po della loro acqua, se necessario ( il brodetto non deve essere liquido ma piuttosto denso ). Servite nei piatti e condite con una spruzzata di prezzemolo tritato.
BARZELLETTA DEL GIORNO
Passerotto inesperto. (Barzelletta inviata da Cece)
Un passerotto si lancia dal nido e, con i pochi rudimenti ricevuti dai genitori, comincia ad esplorare il mondo.
Incontra un cane e gli chiede:"Tu chi sei?" Ed il cane :"Sono il cane lupo"
"Non può essere !Uno, o è cane o è lupo" ed il cane con tanta pazienza gli spiega
"Mia mamma era una lupa, mio papà un cane, hanno fatto l'amore e sono nato io: il cane lupo"
Il passerotto si reca perplesso presso un ruscello per bere e qui vede un pesce "E tu chi sei?"
ed il pesce "Sono la trota salmonata" .
"Non è possibile, uno, o è trota o salmone" e la trota: "Mia mamma era trota, papà salmone,
hanno fatto l'amore e sono nata io"
L'uccellino perplesso si gira e vede un insetto "E tu chi sei?"
E l'insetto: "Sono la zanzara tigre.........."
E il passerotto: " Ma vaffanculo........."
Un passerotto si lancia dal nido e, con i pochi rudimenti ricevuti dai genitori, comincia ad esplorare il mondo.
Incontra un cane e gli chiede:"Tu chi sei?" Ed il cane :"Sono il cane lupo"
"Non può essere !Uno, o è cane o è lupo" ed il cane con tanta pazienza gli spiega
"Mia mamma era una lupa, mio papà un cane, hanno fatto l'amore e sono nato io: il cane lupo"
Il passerotto si reca perplesso presso un ruscello per bere e qui vede un pesce "E tu chi sei?"
ed il pesce "Sono la trota salmonata" .
"Non è possibile, uno, o è trota o salmone" e la trota: "Mia mamma era trota, papà salmone,
hanno fatto l'amore e sono nata io"
L'uccellino perplesso si gira e vede un insetto "E tu chi sei?"
E l'insetto: "Sono la zanzara tigre.........."
E il passerotto: " Ma vaffanculo........."
Iscriviti a:
Post (Atom)