Correre la cavallina.
Spassarsela, soprattutto in
avventure galanti. Correr le giumente, dice
il Boccaccio nella novella di frate Alberto e della sciocca madonna Lisetta (Decamerone,
1V, 2), con la quale l’astuto frate fa il mestier suo impersonando l’”agnolo
Gabriello”, l’arcangelo Gabriele.
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