Dare a Cesare quel che è di Cesare.
“Rendete
dunque ciò che è di Cesare a Cesare, e ciò che è di Dio a Dio ”; secondo
il Vangelo (Luca, 20, 25), così
replicò Gesù agli “uomini subdoli”, emissari dei sacerdoti, i quali gli
domandavano se fosse lecito pagare il tributo a Cesare, da parte di un buon
ebreo, sperando in una sua risposta negativa che permettesse loro di denunciarlo
ai Romani. Cristo, però, non solo non cadde nel tranello, ma con le sue parole
insegnò che si deve obbedire alle leggi degli uomini, senza trascurare i doveri
verso Dio. Nel linguaggio comune, l’approssimativa citazione è un invito alla
giustizia, un richiamo ad attribuire i meriti a chi li ha e non a coloro che se
li appropriano.
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